Homepod e le altre novità alla WWDC 2017 (da Repubblica.it)

Tutte le novità della Mela alla conferenza mondiale per gli sviluppatori. Arrivano iOS11 e MacOS High Sierra. Rivoluzione per la linea Mac e gli iPad Pro, la sorpresa dell’iMac Pro a un prezzo top: 4999 dollari

 

Di Tiziano Toniutti | pubblicato su Repubblica.it

 

SAN JOSE 05/06/2017 – Un keynote intenso, quello di Apple oggi all’apertura della WWDC, la Worldwide developer conference 2017. Tanti annunci hardware e software ma soprattutto il ritorno di quella “vibrazione” che tanta fortuna ha portato al marchio della Mela bianca, perché questa volta le novità erano un po’ inattese, un po’ attese da troppo e un po’ proprio quello che il pubblico in sala voleva veder diventare realtà non oltre oggi. Migliaia di sviluppatori, addetti ai lavori e giornalisti hanno ascoltato Tim Cook, Craig Federighi, Phil Schiller e altri annunciare i nuovi sistemi operativi per iPhone, iPad, Watch e Mac, ma nessuno si aspettava il vero balzo in avanti di iPad Pro e iMac, che con gli OS aggiornati e i nuovi hardware hanno nuovamente alzato l’asticella per gli avversari della Silicon Valley e dell’oriente.

 

E quanto si è visto oggi sul palco della WWDC  svela come Apple stia disegnando il percorso evolutivo di un evento tradizionalmente molto tecnico verso uno show sul futuro immediato, portando in primo piano l’intelligenza artificiale, e ribadendo un concetto chiave per l’azienda: la tecnologia vista come unione inscindibile tra dispositivi e software, in un sistema che deve mettere al primo posto l’usabilità e la sicurezza.

 

I sistemi operativi svelati oggi, iOS11, MacOs High Sierra e gli altri sono importanti quanto gli iPhone e i Mac che li ospiteranno, che vengono completamente rivoluzionati.

E’ il perfezionamento di questo innesto che consente all’intelligenza artificiale, quella di Apple si chiama Siri, di collaborare in modo non meccanico con l’utente, imparando da questo come “comportarsi” nelle attività quotidiane, seguendo tutto sommato molto fedelmente lo storytelling di Phil Schiller mentre annuncia l’Homepod, il super-speaker intelligente e “musicofilo” con dentro Siri, che capisce molto di musica e ha imparato parecchio del mondo, e viene lanciato con l’idea della qualità dell’esperienza in primis.

I prezzi in questo caso diventano parametri di mercato: Apple può permettersi di annunciare l’iMac Pro, 4999 dollari prezzo base, configurato al massimo non si sa ancora, ma una vera bestia da desktop, quello che avrebbe dovuto essere il MacPro del 2013 ricevendo applausi entusiasti. Evolve anche tutto il resto della linea Mac, per tutti i portatili c’è qualcosa in più, anche per i Pro del 2016, e per qualcuno anche un taglio al listino.
Ma la vera rivoluzione è iOS 11 sul nuovo iPad Pro, una macchina che acquista un formato nuovo, 10.5 pollici di display e un A10X Fusion come cuore, una potenza notevole unita alle caratteristiche del sistema operativo che di fatto la avvicinano moltissimo al desktop. Ora ci sono le funzioni drag ‘n drop e le cartelle di un vero filesystem come sui sistemi desktop e per gli utenti il salto dai laptop a questa generazione di tablet post-pc è molto semplificato.

Tra os e nuovo hardware, il 2017 è un anno non solo simbolico per Apple. La Mela lavora sul proprio codice genetico e si rinnova ascoltando gli sviluppatori, e fornendogli gli strumenti che questi chiedono per alimentare un mercato impressionante. La più giovane sviluppatrice alla Wwdc ha 13 anni, la più anziana 82.

 

Al McEnery Convention Center, l’ad di Apple Tim Cook ha naturalmente sfoggiato i numeri. La Wwdc è un evento per i developer e Apple ne sottolinea il valore con le cifre finora girate agli sviluppatori di app, settanta miliardi di dollari.

 

L’azienda fondata da Steve Jobs oggi lavora su quattro piattaforme, iOS (iPhone e iPad), MacOS, WatchOS (Apple Watch) e TvOS (Apple Tv), ognuna di queste ricettrice di applicazioni e servizi, una voce sempre più importante nei bilanci Apple. E poi le cifre impressionanti del mercato, tra dispositivi, app e indotto, e l’importanza crescente delle scuole di sviluppo, le Developer Academy, una è anche a Napoli e quest’anno sono 29 i borsisti che arrivano alla Wwdc dall’Italia.