Apple HomePod: cos’è e come funziona la sua rivoluzione musicale?

HomePod recensione

Da quando i nostri Smartphone sono diventati intelligenti, i principali produttori della tecnologia Smart hanno iniziato a inventare sempre più dispositivi pensati per il comfort casalingo.

Lampade, televisioni, frigoriferi e persino spazzolini dentali al giorno d’oggi includono dei moduli Smart difficilissimi da trovare altrove. E da qualche anno ormai l’innovazione ha toccato anche il settore musicale. In primo luogo i servizi cloud hanno imparato a scegliere le canzoni per gli utenti in base ai loro gusti musicali.

Quindi le aziende hanno implementato il servizio con numerose altre possibilità e la Apple non è affatto stata da meno, realizzando uno dei prodotti migliori in tutta la sua categoria: l’Apple HomePod.

Sebbene all’inizio possa sembrare che sia soltanto un dispositivo musicale come mille altri, in realtà l’Apple HomePod rappresenta una vera e propria rivoluzione nel suo genere. Ti basterà semplicemente accendere questo dispositivo per accorgerti immediatamente di tutte le innovazioni apportate dalla Apple.

L’arma principale dell’Apple HomePod? La qualità audio, che si contraddistingue enormemente dagli altri dispositivi di questa categoria e della stessa fascia di prezzo. Al giorno d’oggi l’Apple HomePod è uno dei pochi dispositivi in grado di recepire i comandi vocali in maniera precisa e istantanea, anche se vi sono delle interferenze di rumore.

Laddove per le altre apparecchiature di questo genere serve ripetere il comando una, due o persino tre volte. Grazie alla tecnologia Apple questo non si verifica: basta scandire il comando una volta sola.

Questo aspetto è ampiamente favorito dall’installazione di un microfono in grado di favorire l’impostazione dei comandi. Il tutto nonostante l’Apple HomePod rappresenti soltanto il primo tentativo della Apple di realizzare un altoparlante Smart che sia anche di alta qualità.

 

HomePod: design

Parando dell’aspetto estetico è abbastanza inutile specificare che è in linea con i prodotti tipici della Apple. Le linee sono quelle classiche; l’aspetto esteriore richiama alla mente le fattezze tipiche di un vaso.

Guardando il dispositivo a distanza, vedrai queste sue somiglianze peraltro confermate anche da persone ufficiali dell’azienda americana. Nonostante siano degli altoparlanti di grandezza media, essi possono venire posizionati senza alcun problema su ogni tipo di superficie.

Ovviamente l’Apple HomePod può essere posizionato anche su di un muro, in verticale, prendendosi le dovute accortezze. Si addice bene a quegli interior design che sono realizzati in un particolare stile Hi-Tech con un occhio al futuro e all’innovazione.

D’altro canto, sembrerà completamente disarmonico negli ambienti troppo classici, in quanto esce dai soliti schemi della geometria tradizionale. L’Apple HomePod pesa 2,5 chilogrammi e ha delle dimensioni standard: 172×142 mm.

L’intero dispositivo è protetto da un tessuto che non deve far lasciar passare la polvere e include anche un pannello di plastica nella sua parte superiore, con tanto di luce-LED e un sensore. Il cavo d’alimentazione non è affatto lungo ed è fissato nell’altoparlante stesso. Per facilitare il posizionamento, all’intera struttura è dotato un piedino in silicone.

 

HomePod: il funzionamento

Nella confezione del dispositivo troverai solo l’Apple HomePod stesso, un adesivo con il logo della Apple e la documentazione.

Essendo un altoparlante Smart non serve nemmeno un telecomando per far funzionare l’apparecchiatura. Tutt’altro: lo si può fare tramite la propria voce senza nemmeno alzarsi dal posto, come già accennato prima.

Una volta aperto il pacco con il dispositivo, non ti resterà che collegarlo a una presa elettrica per incontrare la prima difficoltà: per attivare e configurare il dispositivo bisogna possedere un iPhone con un iOS aggiornato (come minimo serve un iPhone 5).

Per iniziare la procedura di configurazione occorre portare il dispositivo vicino all’Apple HomePod. Sul display del melafonino quindi apparirà una piccola finestra molto simile a quella che compare quando bisogna configurare l’Apple Watch.

Durante la configurazione primaria del dispositivo dovrai sempre trovarti nei pressi dell’altoparlante. Questo poiché l’Apple HomePod un paio di volte emetterà delle note che l’iPhone dovrà “sentire” per confermare l’associazione tra il melafonino e l’Apple HomePod.

Sempre durante il processo di configurazione la Apple ti proporrà di sottoscriverti al servizio di Apple Music (se non lo hai ancora fatto).

Tutto questo richiederà un massimo di 5 minuti, dopo di che il dispositivo sarà connesso alla rete domestico e potrà essere utilizzato sia autonomamente sia in associazione con gli altri gadget della Apple tramite l’AirPlay.

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HomePod: Controllo del dispositivo

A differenza di molti altri altoparlanti, l’Apple HomePod è sempre acceso. Spegnere questo dispositivo è possibile unicamente staccando il cavo dall’alimentazione elettrica.

Tutto il resto del tempo i 6 microfoni installati nell’Apple HomePod ascolteranno tutto ciò che accade nella stanza in attesa di sentire la fantomatica frase-chiave: Hey Siri!

Proprio da questo motto, per così dire, inizia il “dialogo” con l’Apple Home Pod. Parlano con l’assistente virtuale è possibile controllare quest’apparecchiatura elettronica a 360°.

Per esempio è possibile chiedere a Siri di far partire una playlist dal melafonino, trovare una canzone in base al suo nome e riprodurla, accendere la radio Beats e così via.

Come se tutto ciò non bastasse, l’assistente vocale Siri installata sull’Apple HomePod può controllare tutti i dispositivi associati con l’HomeKit e, per esempio, accendere persino le lampade Smart targate Apple.

Inoltre Siri dell’Apple Home Pod può leggere le novità dalla NewsApp, può scherzare, impostare la sveglia, il timer oppure scrivere una nota.

Al giorno d’oggi, insomma, è possibile controllare tutto quel che si vuole con la propria voce. Tuttavia, il complesso delle funzioni nell’assistente vocale è molto più limitato rispetto all’iPhone stesso.

Per questo se si chiede a Siri di eseguire una funzione impossibile sull’Apple HomePod, ma possibile sull’iPhone, Siri ti chiederà, – in modo molto cortese, – di effettuare quell’operazione lì.

Il principale centro di esecuzione dei comandi, proprio come nell’iPhone 6, è il chip A8. Dopo la prima configurazione è possibile svolgere le configurazioni secondarie, modifiche o aggiunte per mezzo dell’Home.app sull’iPhone dell’utente.

Bisogna ricordare che utilizzando AirPlay è comunque presente un piccolo ritardo nell’acustica che abbasserà, seppur leggermente, la qualità della riproduzione audio.

Per questo è meglio usare l’Apple HomePod unicamente come un altoparlante per ascoltare la musica e non per giocare al computer.

L’unico lato negativo della questione è che bisogna conoscere l’inglese per interagire con Siri, in quanto ancor oggi una sua versione “italianizzata” è assente. Perché non bisogna farle solo le domande in inglese, ma anche ascoltare e capire le sue risposte.

 

HomePod: l’audio

Ora veniamo alla parte più bella, nonché quella che ha permesso all’Apple HomePod di diventare il dispositivo preferito di molti amanti della musica. Perché se nel controllo vocale di un dispositivo al giorno d’oggi non c’è assolutamente niente di strano, lo stesso non si può dire della qualità audio del dispositivo.

Il suono che proviene dall’altoparlante è inaspettatamente “buono”, specialmente se si prendono in considerazione le dimensioni del dispositivo. L’audio supporta bene i bassi, gli alti e non perde in potenza con il passare del tempo.

Coloro che apprezzano un suono pulito e privo d’interferenze sapranno sicuramente apprezzare il lavoro svolto dagli ingegneri della Apple in merito.

L’aspetto che potrebbe non piacere a molti è l’assenza di un equilizer, fattore ampiamente presente in molti altri dispositivi. Questo poiché è l’Apple HomePod stesso “ascolta” la musica e apporta le correzioni necessarie, senza che l’utente debba muovere un dito.

Ovviamente, se si vuol comunque aumentare i bassi o svolgere altre modifiche, è possibile farlo per mezzo delle configurazioni.

La qualità dell’audio verrà cambiata anche se deciderai di riposizionare l’Apple HomePod in un altro luogo, in quanto nella struttura dell’Apple HomePod è incluso un acceleratore che cambierà le caratteristiche del suono adattandolo al nuovo spazio.

Indipendentemente dal posto in cui è posizionato l’Apple HomePod (cucina, una grande stanza, una piccola camera, ma anche corridoio o soggiorno), la qualità audio sarà sempre ai massimi livelli.

Secondo molte recensioni che si possono trovare sul web, ma anche basandosi sulla mia esperienza con l’Apple HomePod, posso sicuramente affermare che il dispositivo è paragonabile a un centro musicale di medie dimensioni.

Ovviamente degli altoparlanti più grandi supereranno l’Apple HomePod per quanto concerne la potenza, tuttavia mettendo il volume a livelli più sobri la qualità dell’audio sarà semplicemente tra le migliori in commercio. A tutto questo si aggiunge il supporto dell’ormai prossimo all’uscito AirPlay2.

La qualità del suono non cambia nemmeno in relazione al genere musicale: classica, heavy metal, jazz, rock, hip-hop o altri stili godono comunque dell’adattamento automatico dell’equilizer installato nell’Apple HomePod.

In ogni caso viene riprodotta una vasta gamma di frequenze, tanto da rendere il suono pressoché perfetto!

La presenza di ben 7 tweeter contribuirà a diffondere il suono in tutto lo spazio, a 360°.

La musica si sente benissimo anche con l’iPhone o l’iPad spenti, collegandosi alla rete per mezzo della connessione internet e accedendo alla tua libreria di Apple Musica.

Riassunto aspetti positivi:

  • la qualità del suono.
  • la precisione del comando vocale.
  • il design piacevole.
  • l’integrazione con i sistemi Apple.
  • AirPlay.

 

Tutto questo rende l’Apple HomePod un’eccellenza, come ha anche detto Tim Cook riferendosi al prodotto: “L’eccellenza è diventata una consuetudine”.

 

Limitazioni e aspetti negativi

Dopo aver trattato i lati positivi dell’Apple HomePod e spiegato il motivo per cui è uno dei migliori altoparlanti attualmente presenti sul mercato, citiamo anche qualche sua limitazione che, si spera, sarà risolta negli anni a venire.

In particolare occorre ricordarsi che, come già citato, l’assistente vocale Siri recepisce e parla soltanto in inglese. Questo significa che molti in Italia non potranno usare questo dispositivo per via delle mancanze linguistiche.

A questo si aggiunge l’impossibilità di ascoltare la musica delle band il cui nome non è scritto con le lettere dell’alfabeto romano. Ovvero vengono meno molti artisti dell’Est Europa (per esempio), ma anche dell’Oriente, in quanto Siri semplicemente sarà incapace di capire cos’è che l’utente cerca.

Non vi sono, invece, problemi per quanto concerne la riproduzione delle band musicali italiane.

L’utilizzo di Apple Music per poter ascoltare i brani delle band inglesi, americani, italiane, tedesche e così via non è comunque gratuito.

Difatti per accedere al programma è necessario sottoscrivere un abbonamento pari a 10 dollari al mese.

Per aggirare questo piccolo problema è pur sempre possibile riprodurre la musica per mezzo dell’AirPlay dai dispositivi Apple grazie all’aiuto di altri programmi.

Tuttavia il funzionamento principale dell’Apple HomePod si basa sicuramente sulla riproduzione per mezzo dell’Apple Music.

Per attivare la riproduzione musicale non basta semplice dire la frase magica (Hey Siri!), ma servirà anche aggiungerà il nome del brano oppure dire semplicemente: I need some music! (Ho bisogno di un po’ di musica!). Un secondo dopo la frase magica dall’altoparlante arriveranno le note di un brano a caso della playlist.

Un altro aspetto negativo riguarda la voce di colui che ordina il comando a Siri. Difatti l’assistente vocale non sarà in grado di riconoscere la tua voce dalla voce di qualcun altro. Questo, ovviamente, apre le porte a numerosi scherzi e tante possibilità particolari.

Tuttavia, se si vive da soli nell’abitazione oppure l’Apple HomePod si trova in una camera singola ben isolata dalle altre, non c’è niente di cui preoccuparsi.

Inoltre vi è un altro aspetto negativo: dando a Siri più comandi di fila bisogna sempre ripetere “Hey Siri!” il che alla lunga potrebbe stancare un po’.

Anche questo problema, però, sarà corretto grazie ai nuovi programmi e applicazioni che influiranno, tra l’altro, anche su Siri e su come quest’ultima si apporta con l’utente.

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Conclusioni

In conclusione si può dire che, nonostante i piccoli lati deboli, si tratti comunque di uno dei migliori altoparlanti che attualmente si possono trovare sul mercato.

E anche le problematiche dell’Apple Home Pod potranno essere risolte grazie ai costanti aggiornamenti che la Apple esegue sui propri dispositivi.

Al cliente viene proposto un ottimo altoparlante le cui caratteristiche superano di gran lunga gli analoghi che si trovano sul mercato.

Tenendo in conto le migliorie future, il voto generale di questo dispositivo è di 9,5/10