Steve Wozniak, il mago dietro la mela

Steve Wozniak Apple

Di tutto l’ambiente della Apple la figura più conosciuta è sicuramente quella di Steve Jobs.

Quest’ultimo, difatti, ha rappresentato una specie di magnete che ha permesso a molte persone di valore di avvicinarsi all’azienda e a quest’ultima di crescere. Spesso e volentieri, tuttavia, ci si dimentica di quello che è un altro mago della Mela: Steve Wozniak. 

Di origini est-europee (il cognome sembra avere origini ucraini oppure polacche, mentre lo stesso Steve afferma di avere parenti ucraini), egli è cresciuto negli Stati Uniti, più precisamente in California, dove ha potuto sviluppare le proprie conoscenze e competenze in ambito della tecnologia.

Il merito è sicuramente di suo padre, – anch’esso di origini, probabilmente, ucraine, – che era un appassionato alla tecnologia e partecipava ai programmi missilistici americani. Stando a quanto raccontano, Steve era un appassionato della tecnologia già all’età di soli 4 anni. 

Sin da subito ha mostrato la propria capacità innovativa, la propria tendenza a inventare: la fantasia di certo non fu una di quelle caratteristiche che gli mancavano. Esattamente come non gli mancava la capacità di mettersi in gioco, nonostante tutto e tutti, superando le difficoltà perché egli, proprio come Jobs, era un visionario. 

Non a caso è considerato uno dei padri del personal computer e nel 2000 è stato incluso nella National Inventors Hall of Fame. Tuttavia, per la maggior parte delle persone egli rappresenta solo la spalla di uno Steve più famoso: Jobs. 

Si pensa che fosse dotato di minor carisma e di minor inventiva. Tuttavia, facendo solo qualche ricerca, non è esattamente così come stanno le cose. Come Steve Jobs, anche Steve Wozniak può essere considerato a tutti gli effetti come una delle menti più brillanti del suo tempo (e del nostro).

Nel campo dell’informatica e dei computer egli resta un’autorità assoluta. 

Ancor oggi questa figura resta una figura di spicco nel settore, tanto rappresentare un importante centro di riferimento. Oggi è conosciuto con diversi soprannomi, tra cui Woz (che è l’abbreviativo di The wheel of Zeus), ma anche The Wonderful Wizard of Woz (che è un altro soprannome curioso: il Mago).

Poi esistono anche dei nickname un po’ più curiosi e talvolta anche offensivi (come The Second Steve) e The Woz. Protagonista assoluta nella seconda fase di sviluppo della Apple, egli ha contribuito in larga misura alla creazione dei sistemi Apple II e Apple I.

Tuttavia nella sua biografia, – e soprattutto nel suo rapporto con Steve Jobs, – non tutto è sempre andato come doveva. I dissidi, le incomprensioni, ma anche litigi con Steve Jobs, la cui figura nell’organico della Apple stava diventando sempre più ingombrante, Wozniak decise di dare l’addio alla Apple ne 1985. 

Fu un punto di svolta per molti e diede la motivazione necessaria per continuare a fare in proprio. Tuttavia rappresentò anche un problema per Jobs, come egli stesso ammise successivamente.

Questo poiché Wozniak rappresentava comunque l’innovatore in più di cui aveva bisogno la compagnia. Tempi difficile per entrambi, ma senza di quell’addio probabilmente la Apple non sarebbe come la conosciamo oggi.

Il pane quotidiano era rappresentato dalla matematica e dall’elettronica a casa Wozniak.

Eppure Wozniak era uno di quelli che avevano deciso di abbandonare gli studenti d’informatica nell’Università di Berkley per dedicarsi a tempi pieno unicamente nello sviluppo dei vari sistemi informatici a cui era interessato.

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La nascita della Apple

Nel 1976, solo un anno dopo che Steve Wozniak ebbe abbandonato l’università, insieme a Jobs egli fondò la Apple Computer e mise in commercio l’Apple I, il computer che lui mise a punto e non Steve Jobs come erroneamente si crede. Il computer è stato realizzato completamente in un garage che in futuro è diventato celebre.

E per riuscirci i due decisero di vendere due oggetti importantissimi per entrambi. Wozniak vendette la propria calcolatrice HP, che al tempo era costosissima. Jobs, invece, vendette la sua minivan Volkswagen. Insieme riuscirono a costruire ciò che molti ritenevano un’utopia. 

Il tutto senza avere il minimo supporto da parte di grandi aziende informatiche. Due appassionati, due visionari, due indipendenti per un successo che sarebbero dovuto arrivare. Per i suoi tempi il computer realizzato era davvero rivoluzionario. 

Venne dotato di una tastiera da cui bisognava inserire i dati. Alla tastiera si aggiungeva un’unità destinata alla memorizzazione, una memoria ROM e un microprocessore. Caratteristiche a oggi sembrano… normali, ma che al tempo rappresentavano l’avanguardia.

Caratteristiche che permisero alla coppia di Steve di lasciarsi alle spalle la concorrenza, compreso l’Altair 8800 che al tempo rappresentava l’avanguardia dell’avanguardia tecnologia. All’inizio Apple I viene lanciato al modico prezzo di 666,66 dollari (circa 500 euro al giorno d’oggi): un prezzo enorme, specie se confrontato agli stipendi di quell’epoca.

E sin da subito riscuote un discreto successo portando numerosi guadagni nelle casse dell’azienda. Sono i primi soldi che i due Steve riescono a realizzare. All’inizio Apple I doveva essere venduto sotto forma di una specie di kit con diversi componenti divisi. Questi componenti dovevano poi essere assemblati dagli acquirenti, come accadeva come l’Altair 8800. A questa ipotesi, però, si oppose Paul Terrell, un investitore nella Apple che ha aiutato a realizzare più di 50 computer. 

Proprio questa scelta si rivelerà decisiva e l’intuizione di Terrell fu destinata ad aver successo in quanto suddivise l’Apple I dall’altro computer, facendolo sembrare più comodo. Questa scelta ebbe successo soprattutto tra gli utenti con pochissime conoscenze informatiche. 

Successivamente, anche complice il successo relativo all’Apple I, la coppia di Steve realizza un secondo computer, l’Apple II. Anche in questo caso sembra che il merito sia stato più di Wozniak che di Jobs. I programmi di questo personal computer vennero integrati nella memoria ROM e quindi fu alquanto semplice da usare.

Di nuovo fu un passo ben pensato, in quanto utile proprio a tutti coloro che non avevano molta dimestichezza con la tecnologia. Fu di nuovo un Boom di vendite che molto presto permise lo sbarco dell’azienda di Cupertino direttamente in Borsa.

Correva l’anno 1980 ed era un risultato importante. Nel frattempo Wozniak decise di riprendere gli studi e li termina laureandosi in ingegneria elettrica e informatica. Arrivano gli anni d’oro della Apple, ma ovviamente il successo non può durare in eterno e le vendite iniziano a calare quasi subito.

Nel 1980 viene lanciato anche Apple III,che di nuovo puntava sull’innovazione. Tuttavia il successo non arrivò, forse anche per colpa di un mercato ormai saturo. Nel 1981, invece, arrivano i problemi: Woz è vittima di un gravissimo incidente aereo in cui per poco non perde la vita. Questo ferma la sua partecipazione alla Apple, ma piano-piano egli si rimette e partecipa allo sviluppo del Macintosh che doveva rappresentare un’operazione di rebranding.

Il Mac venne lanciato sul mercato nel 1984 ed era il primo PC dotato di un’interfaccia grafica, di un mouse e di una tastiera. Portò alla ribalta il desktop e rappresentava una specie di scrivania virtuale che da quel momento in poi diventò un must per la maggior parte dei dispositivi.

Tuttavia il successo del Mac non bastò per trattenere Woz alle Apple e già l’anno dopo il mago decide di lasciare la Apple per iniziare un nuovo percorso, questa volta in solitaria e senza Steve Jobs.

 

Steve Wozniak: la vita oltre la Apple

Successivamente il Mago di Woz decide d’insegnare e svolgere l’attività imprenditoriale. Non tornò mai più alla Apple, che ebbe così 30 anni di sviluppo solitario. Ma sviluppò comunque moltissime soluzioni innovative e d’avanguardia. Una di queste è la Wheels of Zeus, una società di sviluppo delle tecnologie wireless. 

Questa società chiuse i battenti nel 2006, quasi le sue licenze e brevetti vennero acquistati dalla ZonTrack che ne continuò lo sviluppo. Pochi anni dopo Steve Wozniak decise di approdare in Siemens, dove entrò a far parte del team di assembly, complex and manufacturing. 

Questo nonostante la sua fama sia legata unicamente alla Apple.

In futuro Wozniak non si è di certo risparmiato dal lanciare all’azienda numerose frecciatine. Al giorno d’oggi è persino uno dei maggiori fan della Microsoft, la storica rivale dell’azienda di Cupertino.

Cosa può essere successo di così grave tra Wozniak e la Apple è ancor oggi un mistero, ma dev’essere certamente stato qualcosa di molto grave.

I rapporti con Steve Jobs non furono mai più tranquilli dal 1985 fino alla morte di Jobs nel 2011.

Ciononostante, Steve Wozniak si è sempre detto molto dispiaciuto della morte dell’altro Steve e al pubblico ne ha riservato solo delle parole oltremodo buone tanto fino a commuoversi anche al ricordo di Steve Jobs. 

Ciononostante, egli ha anche sempre chiarito che c’è stato uno strappo abbastanza pesante, uno di quelli che non è possibile ricucire e che quindi non sarebbe più rientrato nella Apple.

Nonostante la volontà del mago di Woz di distaccarsi dalla Apple, ancor oggi la sua figura sembra irrimediabilmente legata proprio alla Mela. Tant’è che la maggior parte delle ricerche eseguite sul suo nome portano alla Mela e anche egli stesso spesso e volentieri appare come un’icona della Mela nonostante tutti i problemi.

Per il resto la sua vita sembra essere quella di un qualsiasi cittadino: famiglia, interessi per lo sport, un’innata passione per la scienza in tutti i suoi aspetti.

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Jobs Vs Wozniak: i conflitti

In un’intervista rilasciata poco fa Woz ammette che il ruolo di Jobs è stato sempre e solo quello di lavorare sull’aspetto estetico del prodotto finale. Jobs, insomma, doveva far sì che il pubblico acquistasse il computer e il suo lavoro era al più un lavoro di design. 

Ciononostante, a detta di Wozniak Jobs era comunque un ingegnere brillante e in grado di creare degli oggetti stupendi. Prima di creare la Woz i due Steve erano dei grandi amici. Si divertivano insieme, organizzavano scherzi destinati a entrare nella storia, ma dopo le cose cambiarono.

Steve Jobs, a detta di Wozniak, non era una persona molto piacevole con cui lavorare. Tutt’altro: sembra che la mente “geniale” di Jobs tendeva spesso al conflitto, anche con vecchi amici che entrarono nell’azienda. Tendeva a essere molto minuzioso, preciso e talvolta anche molto fastidioso. Molti degli ingegneri che vennero sgridati da Jobs arrivarono addirittura al punto di rottura con quest’ultimo, affermando persino di non voler mai più lavorare per Steve Jobs.

A detta di Wozniak, al lavoro Steve Jobs era molto arrogante, scostante nel rapporto con i dipendenti e conflittuale. Se da un lato egli tendeva a considerare pochissimo gli ingegneri con le capacità minori,d’altro canto sviluppava un rispetto eccezionali per coloro che apportavano molto all’azienda. Ed era proprio questo che non piaceva a Wozniak.

I dipendenti della Apple dovevano portare in avanti le idee di Jobs senza discuterle, senza paura. Mentre Wozniak voleva creare un ambienti di maggior dibattito e confronto.

A tutto questo si aggiunge un altro fatto interessante. Sembra proprio, difatti, che Jobs sia cambiato negli anni e con il progredire dell’azienda sia diventato un personaggio serio e cupo partendo da quella persona simpatica e scherzosa che Wozniak aveva imparato a conoscere. Il tutto con un solo scopo, con un’ossessione: diventare un personaggio importante per tutto il mondo.

Alla fine dei conti ci è riuscito…Pur rompendo l’amicizia di sempre con l’altro Steve. Ogni cosa ha un proprio costa e quest’ultima è stata un importante assioma della vita dei due fondatori della Apple. Entrambi hanno fatto delle proprie scelte e sono arrivati alla fine delle loro strade. Del resto, secondo lo stesso Wozniak, Jobs dovette imparare molto nel corso degli anni e fu proprio questo a cambiarlo. 

Nel corso degli anni Steve dovette imparare molto su come portare un’azienda in avanti e non farla fallire. Ma dovette anche capire come presentarsi al pubblico e ai propri dipendenti. Per questo assunse un atteggiamento quasi autoritario: cercava semplicemente di non far sprofondare la Apple.

Il suo fu un processo di continua evoluzione che interessò anche la sua psiche. E non poteva non interessare la relazione con i suoi dipendenti. Wozniak visse questo periodo con un approccio molto differente rispetto a Jobs.

Ma per il solo motivo che, forse, non ci teneva alla Apple così come lo faceva Jobs e per questo le loro vedute sullo sviluppo dell’azienda erano molto differenti.

Cosa a cui si aggiungeva anche la differenza di caratteri tra le due persone.