Da diverso tempo ormai si pensa che il design degli iMac sia stagnante, classico, sempre il solito e senza niente di nuovo.
In parte anche la casa di Cupertino concorda con queste affermazioni, in quanto davvero già da molti anni il design degli iMac non cambia e i vecchi modelli sembrano del tutto uguali a quelli nuovi.
La facciata anteriore degli iMac non cambia da anni e sono sempre di più gli utenti che se ne lamentano cercando di spronare la Apple verso delle nuove ricerche proprio riguardanti il design.
Non una missione facile, questa, ma almeno un compito che bisogna provare a svolgere per evitare che il design resti il solito per altri anni ancora.
iMac Pro nuovi progetti
E le prime voci di corridoio relative all’evoluzione del design in casa Mac sarebbero già giunte. In particolare sembra che la Apple stia di già progettano dei nuovi iMac Pro.
Questi sono ancora dei prototipi, ma sembra che avranno delle dimensioni più piccole rispetto ai modelli attuali. Sarà ridimensionato lo schermo, verrà rivista la facciata anteriore (il logo della Mela non scomparirà comunque), ma, in compenso, dovrebbero essere dei modelli leggermente più larghi.
I futuri Mac, insomma, sembrano essere radicalmente diversi dai propri parenti, – se così si vuol dire, – e punteranno al futuro proprio per offrire ai clienti della Apple dei prodotti innovativi.
Secondo le voci di corridoi, che spesso e volentieri sbagliano e quindi si tratta d’informazioni che bisogna prendere con la pinza, i nuovi iMac potranno persino venire montati differentemente e raggiungere delle altezze differenti e non solo quelle standard.
Questo dovrebbe avvenire grazie alla riduzione dell’altezza e all’impiego di alcuni accessori extra nel montaggio degli iMac. Sembra, inoltre, che per i nuovi casi la Apple abbia previsto un nuovo sistema che potrebbe consentire di aggiungere due unità a stato solido e a dischi rigidità, come fu già fatto in passato, in contempo preservando l’espandibilità del sistema e il form factor.
Ma, come già detto in precedenza, sono soltanto delle idee che potrebbero essere molto lontane dalla realtà dei fatti. Del resto nessuno sa cosa c’è nella mente degli ingegneri della Apple…
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Mac nuovi saranno modulari?
Inoltre giungono numerose indiscrezioni relative agli iMac Pro targati 2019. Si pensa che saranno modulari, avranno un design leggermente diverso da quello di base e potranno riservare qualche sorpresa.
E sulle sorprese, come ben sappiamo, la Apple riserva sempre una grandissima segretezza. Tant’è che nemmeno molti ingegneri della Apple stessa sanno cosa potrebbe essere.
In realtà sappiamo molto poco di quel che potrebbe essere e, ovviamente, possiamo solo provare a immaginare quel che sarà. Dopo l’iMac Pro cilindrico, che non ha avuto un gran successo e si è persino rivelato un progetto con moltissimi vincoli per la Apple (come ammesso dalla coppia Phil Schiller e Craig Federighi), potrebbero giungere sul mercato nuove versioni del classico Mac.
“Volevamo fare qualcosa di audace e diverso, ci siamo ritrovati intrappolati all’interno di una forma circolare”
Schiller
Cosa s’intende per queste versioni nuove? Non più di piccole modifiche al design generale degli iMac. Perché nessuno in casa Apple vuole stravolgere completamente il design di un prodotto creatosi nel corso degli anni e presto divenuto un importante punto di riferimento per moltissimi utenti.
Anzi: l’iMac è ormai anche un prodotto di facciata per la stessa Apple, che non vuole rivoluzionare del tutto in dispositivo già di per sé completo. Eppure il problema della stagnazione resta comunque costante.
Mac ingegnosi e non semplicistico
Nell’incontro con i giornalisti interessati allo sviluppo del design dell’iMac, Craig Federighi (il Senior Vice President Software Engineering di Apple) ha spiegato che l’azienda è alla ricerca di soluzioni e di forme completamente nuove, ma non vuole comunque risultare troppo rivoluzionaria, né tornare alla vecchia idea del design cilindrico in quanto potrebbe rivelarsi fallimentare.
La macchina, del resto, dev’essere prima di tutto una macchina e offrire all’utente finale tutto ciò di cui quest’ultimo potrebbe avere bisogno. Il design, come ammesso da Schiller, sarà ingegnoso e non semplicistico: non potrebbe essere altriment quando si parla di un prodotto della Apple, che nel corso degli anni si è contraddistinta proprio come una realtà azienda innovativa e d’avanguardia.
Puntando su un qualcosa di troppo semplice si rischierebbe addirittura d’involvere il prodotto e non portarlo a dei livelli di design più ampi e alti. La forma cilindrica proposta precedentemente, del resto, non era sufficiente e risultava al più un importante impedimento che non permetteva alla Apple e ad altre aziende che lavorano con la casa di Cupertino di aggiornare la macchina.
iMac Pro non cilindrico nel 2019
L’iMac Pro che arriverà nel 2019, – promette la Apple, – sarà diverso da quello cilindrico, simile a quello tradizionale e modulare.
Verrà realizzato in modo tale da permettere ai produttori di aggiornarlo costantemente in modo da apportare diversi miglioramenti di base a un iDevice già pronto.
Come affermò Schiller, agli ingegneri della Apple fu richiesto di disegnare l’iMac Pro creando qualcosa d’impressionante per i numerosi utenti che hanno voglia di aggiornare il loro Mac e cercano una maggiore scalabilità.
Solo da queste parole diventa alquanto difficile capire cosa realmente ha in mente la Apple e, soprattutto, cosa ne potrebbe derivare, visto che la realtà si rivela sempre molto diversa da ciò che voleva la Apple all’inizio.
Il che è positivo, considerando che durante il lavoro di progettazione e di realizzazione del prodotto avvengono tantissimi cambi: è un progresso, un’evoluzione continua!
In realtà, l’iMac Pro modulare era stato pensato già nel 2013 da un designer canadese, Peter Zigich. Al tempo l’idea era sembrata addirittura troppo spinta e i tempi furono immaturi.
Egli propose un iMac Pro più grande del solito Mac Mini. Era dotato della doppia tecnologia Ethernet, nonché delle porte Thunderbolt e persino delle porte USB 3.0. Era, insomma, un dispositivo che poteva ben funzionare sin da subito e portare in casa Apple quel vento fresco di novità che da troppo tempo ormai manca.
Fu una macchina potenziabile, di quelle che la casa di Cupertino ricerca al giorno d’oggi. L’iMac Pro modulare targato Zigich poteva potenziarsi tramite l’aggiunta di schede-figlie con due processori ognuna e così offrire all’utente un dispositivo potentissimo da ben 32 core.
Mac e il progetto Christine
Successivamente venne il Project Christine, disegnato da Razer: un altro PC modulare che l’utente poteva creare da zero semplicemente montando i vari pezzi: GPU, moduli CPU, memoria RAM e fisic, nonché tutto il resto.
Bisognava soltanto agganciare le varie componenti a una colonna centrale dotata di vari cablaggi. La sfortuna vuole che nel 2017 sia stato la Microsoft a registrare il primo brevetto di un PC modulare nel tipico stile Lego, con tanto di componenti che potevano venire impilati come dei pezzi di un puzzle.
Proprio questo meccanismo consentirà al cliente finale di realizzare un computer completo in ogni sua parte con i componenti che più desidera. Sarà la fine della concezione dei computer tradizionali? Forse. Giacché la comodità di creare un computer su misura rifiutando i PC preimpostati alla fabbrica è sicuramente tanta.
In questo modo non bisognerebbe nemmeno acquistare un computer nuovo di volta in volta. Basterebbe semplicemente aggiornare i prezzi comprando delle componenti migliori al posto di quelle peggiori.
Il patentino che la Microsoft ha acquistato per il computer modulare, però, non dovrebbe diventare un problema per la Apple. I cui Mac sono già famosi per essere dotati unicamente delle migliori componenti presenti sul mercato.
Mac modulare con maggiore versatilità
Il punto centrale, però, è che la Apple potrebbe comunque fare ai propri utenti una maggiore versatilità d’utilizzo. Fornendo loro la possibilità di realizzare un iMac utilizzando unicamente le componenti che vogliono.
Nel 2017, difatti, sono arrivate le prime indicazioni dalla casa di Cupertino in una maniera abbastanza insolita per quelle che da anni sono le tradizioni aziendali. Nel 2018, in un’intervista rilasciata ad alcuni giornalisti americani, gli alti dirigenti della Apple hanno confermato la propria volontà di realizzare un computer modulare.
Sono stati svelati persino alcuni dettagli dell’ambizioso progetto che potrebbe cambiare completamente mondo dell’iMac non solo per quanto riguarda il design, ma anche per quanto concerne le funzionalità. La pecca è che bisogna attendere prima che l’iMac modulare dal design completamente nuovo veda la luce.
Difatti, i vari preparativi necessari alla realizzazione del nuovo iMac occuperanno tutto il 2018. E sebbene alcuni ipotizzassero l’arrivo dell’iMac Pro modulare nel 2018, ormai risulta chiaro che questo non avverrà.
iMac Pro caratteristiche progetto
Eppure sul punto in questo la Apple sembra stata chiarissima: l’iMac Pro nuovo arriverà nel 2019, non prima. E quindi risulta abbastanza inutile attendere l’arrivo dell’iMac nuovo (e non si sa se sarà modulare oppure no) nel 2018: bisogna per forza di cose attendere il 2019.
L’attesa non è dovuta a un ritardo, ma soltanto alle caratteristiche del progetto fissate sin dall’inizio.
Una cotanta trasparenza della Apple in relazione al rilascio del nuovo iMac deriva soprattutto dalla necessità degli utenti professionisti di avere una maggiore comunicazione. Quindi non solo di ricevere l’assistenza, ma anche di avere le risposte necessarie dall’azienda.
Quest’ultima è una necessità a cui la casa di Cupertino sta cercando di dare dei concreti riscontri. Il tutto non solo a livello prettamente comunicativo, ma anche a quello pratico.
La Apple, difatti, ha comunicato di aver creato un gruppo di lavoro al proprio interno dedicato unicamente al workflow della professione. E il fatto che a Cupertino ne parlino così pubblicamente, per la prima volta in tutta l’esistenza dell’azienda, lascia sicuramente ben sperare per il futuro.
L’obiettivo principale della casa di Cupertino non è più quello di fornire semplicemente un apparecchio hardware: uno come mille altri. E non è nemmeno quello di dare agli utenti una soluzione alle loro necessità fondamentali.
Apple design e funzionalità
La Apple cerca di unire il design con la funzionalità, come ha fatto in passato. Di evolvere soprattutto in questo settore fornendo ai propri clienti una vasta gamma di soluzioni particolarmente diverse. Così diverse che ognuno potrebbe scegliere il dispositivo che fa a caso suo.
Per questo la Apple collabora con i professionisti del campo creativo. In quanto deve dar vita a un progetto del tutto nuovo e per niente simile a quelli precedente. Per questo l’azienda della Mela cerca di offrire le proprie soluzioni in dei progetti in tutto e per tutto reali facendo implementare la propria visioni olistica.
Quella filosofia dell’azienda che non si limita più semplicemente all’hardware o al software. Ma che è in grado di valutare tutte le soluzioni proposte e risolvere il problema di base alla radice.
Sfortunatamente, non abbiamo dettagli relativi al design della nuova macchina e non ci è nemmeno molto chiaro come viene intesa la modularità dagli ingegneri della Apple. Del resto, come è stato anche dimostrato nell’ultimo aggiornato del macOS, la modularità potrebbe percorrere strade radicalmente diverse.
Quindi non è affatto da escludere che negli anni a venire la Apple potrà dare ai propri utenti numerose sorprese…Del resto, quasi sempre accade che progettando una piattaforma o dispositivo, sul mercato arriva qualcosa di completamente diverso che riesce a sorprendere tutti.
Sfortunatamente, però, come abbiamo già accennato bisognerà aspettare il 2019 per vedere se le sorprese si manifesteranno per davvero. Oppure se questa volta sarà tutto in linea con i desideri e le previsioni di Cupertino.
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Conclusione
Molti, inoltre, ritengono che la volontà di creare degli iMac Pro modulari sia collegabile a un altro desiderio della Apple, per giunta già espresso. Quello di concentrarsi al più sulla realtà virtuale che sembra essere proprio destinata a cambiare le strategie e le valutazioni degli ingegneri della Mela.
Ad ammetterlo, – o meglio: a lasciarlo intendere, – ci ha pensato lo stesso Craig Federighi in una breve intervista per Tech Crunch. E non c’è nulla da stupirsi in merito. In quanto la realtà virtuale rappresenta per davvero il futuro che tutti stanno attendendo e che potrebbe cambiare enormemente le carte in tavola.
Per questo la Apple cerca comunque di restare sull’onda, al passo con i tempi. E non perdere il confronto con la Samsung su un fronte e con la Microsoft sull’altro.
Ciò che ne deriverà, comunque, lo farà vedere solo il tempo. A noi non resta che attendere per vedere quali saranno le strategie della Apple e cosa ne deriverà.