Apple contro Qualcomm

Apple contro Qualcomm

Apple Vs Qualcomm: tutto ciò che devi sapere

Forse non lo sai, ma la Apple sta ancora vendendo iPhone in Cina nonostante gli sia stato ordinato di non farlo.

Attualmente la Apple e l’azienda Qualcomm sono impegnate in quella che probabilmente sarà una battaglia legale lunga ed epica.

La Apple ha contestato il diritto legale di Qualcomm di addebitare royalties più elevate per l’utilizzo della sua tecnologia e Qualcomm richiede che Apple paghi una percentuale delle entrate dell’iPhone in cambio dell’utilizzo dei brevetti di Qualcomm.

Sembra inoltre che la Apple abbia citato in giudizio la società in tre Paesi diversi, in modo da ottenere almeno un risvolto positivo.

Per esempio, negli Stati Uniti la Apple ha fatto causa a Qualcomm per un ingente danno 1 miliardo di dollari. In contempo ha anche intentato una causa in Cina contro la società per 145 milioni di dollari.

A tutto questo si aggiunge un’altra causa che attualmente è in stato sospeso nel Regno Unito. Qualcomm ha seguito con la sua controparte realizzando diverse cause contro la Apple in altri Paesi.

Infatti, Qualcomm sostiene che la abbia abbia violato l’ingiunzione della Cina perché continua a vendere iPhone anche nella Cina, oltre che in tutto il resto del mondo, senza quindi rispettare parte degli accordi che sono stati sottoscritti da queste società.

In precedenza, la Apple aveva l’ordine di interrompere la vendita degli iPhone in Cina, ma la società sembra aver trovato un po’ di cause contro l’ingiunzione preliminare.

Secondo la Apple, i brevetti in questione vengono utilizzati solo nelle versioni precedenti di iOS. Quindi i telefoni con le forme più recenti del sistema operativo rappresentano ancora un gioco leale e legale.

Nel tentativo di risolvere rapidamente il problema, Apple invierà un aggiornamento software in Cina agli iPhone cinesi. Con l’aggiornamento, la Apple afferma di essere in linea con gli ordini dei tribunali e di continuare a vendere iPhone come stabilito dagli accordi precedenti sottoscritti.

In definitiva, spetterà al tribunale decidere se la Apple stia ancora violando i brevetti di Q. o meno. E ogni tribunale, in base alle prove che ha potrebbe decidere in una maniera alquanto differente avvantaggiando l’una oppure l’altra parte.

Certo, la Qualcomm non è troppo contenta del fatto che la Apple stia ancora vendendo iPhone in Cina. Secondo quanto riferito, la società ha presentato al tribunale la prova che la Apple sta ancora vendendo gli iPhone (il che non sarebbe stato difficile considerando il numero di Apple Store) e sta chiedendo alla corte di confermare l’ingiunzione. Spetterà alla corte, previa l’interferenza dlele aprti esterne, a stabilire cosa fare e come farlo.

Dalla sua parte, la Apple ha affermato che un divieto di vendita dell’iPhone in Cina potrebbe costringere la società a separarsi da Qualcomm, un’azione che potrebbe finire a danneggiare il settore degli smartphone in Cina.

In questo modo potrebbe accadere una situazione abbastanza spiacevole e tutti i produttori di telefoni cellulari ricadano nella modalità di ricarica irragionevole precedente e paghino alti costi di licenza, con conseguenti perdite irrecuperabili nel mercato a valle dei telefoni cellulari.

Questo lo ha detto la Apple stessa durante un processo giudiziario, quanto riportato dall’autorevole giornale Bloomberg.

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Il Tribunale della Cina: il suo parere

In tutto questo una posizione di notevolissima importanza è ricoperto proprio dal Tribunale della Cina. La Corte di Cina del Tribunale Intermedio di Fuzhou ha concesso alla richiesta di Qualcomm due ingiunzioni preliminari contro quattro delle consociate cinesi della Apple.

L’azione è stata intrapresa come risultato delle affermazioni di Q. secondo cui la tecnologia trovata in iPhone 6S, iPhone 6S Plus, iPhone 7, iPhone 7 Plus, iPhone 8, iPhone 8 Plus e iPhone X viola due dei brevetti di Qualcomm.

Ciò viene dopo che l’ufficio cinese dei brevetti, SIPO, ha trovato validi i brevetti della Apple creando, quindi, un precedente abbastanza particolare. Mentre la compensazione richiesta da Qualcomm non è attualmente nota, è noto che i brevetti in questione comportano la regolazione delle dimensioni e l’aspetto delle fotografie, nonché la gestione delle applicazioni su un dispositivo touchscreen.

D’altro canto, la Qualcomm ha persino accusato la Apple di fornire, in totale e completo segreto, dei chip a Intel.

Difatti, nell’episodio più recente della saga legale, Qualcomm ha accusato Apple di aver rubato preziosi segreti commerciali e di averli dati a Intel per incrementare le prestazioni dei chip Intel sugli iPhone.

Il reclamo è stato presentato come una parte della denuncia presentata il 24 settembre 2018, in una Corte Superiore a San Diego. Qualcomm ha ufficialmente accusato la Apple di aver violato un accordo di software master a cui Apple si è affiliata quando è diventata cliente di Qualcomm.

Altresì l’azienda di Cupertino è stata accusata di condividere gli elementi del codice sorgente e altri strumenti utilizzati nei chip di Qualcomm con la rivale di Qualcomm Intel.

La Qualcomm sta chiedendo al tribunale di aderire a questo reclamo per un caso simile portato contro la Apple, in cui la Qualcomm ha accusato il colosso dell’iPhone di non consentire controlli pre-concordati sull’uso del codice sorgente di Qualcomm.

Tuttavia, Qualcomm afferma che queste accuse sono abbastanza serie da reggere e costringere persino la Apple al pagamento di una multa, specialmente se il tribunale non consentisse la fusione dei due casi in un’audizione pianificata di aprile.

Qualcomm non ha ancora fornito prove in merito alla questione, ma ha sottolineato l’importanza delle discussioni tra gli ingegneri dell’Intel e della Apple scoperti nel corso di un’indagine. Un’accusa estremamente importante, bisogna dirlo. E ITC?

I suoi avvocati quasi sicuramente si schiereranno contro la Apple e quindi prenderanno la parte di Qualcomm. Gli avvocati che rappresentano la Commissione per il commercio internazionale degli Stati Uniti (ITC) hanno rilasciato dichiarazioni a sostegno delle affermazioni di Qualcomm riguardanti la presunta violazione di brevetto di Apple, secondo un rapporto di Reuters.

È importante notare che questo caso è appena iniziato, comunque, e che quindi la strada da fare è ancora abbastanza lunga. Gli avvocati ITC agiscono solo come consulenti e il giudice che sovrintende al processo non è tenuto a seguire il consiglio dell’ITC.

Detto questo, i giudici prendono sul serio le opinioni dell’ITC, quindi le dichiarazioni ITC sono un duro colpo per il caso di Apple. Precedentemente, la Qualcomm è stata danneggiata con una multa di 1.2 miliardi per delle irregolarità nella gestione dei chip mobili. Ad applicarla sono stati i regolatori antitrust che operano in Europa, ovviamente il tutto dopo le dovute indagini.

 

I regolatori, le multe e le indagini

Qualcomm aveva pagato ad Apple l’utilizzo delle sue chips rispetto alle chips dei concorrenti. La pratica è stata avviata nel 2011 e terminata nel 2016, e comprendeva chip in banda base che controllavano la connettività di rete e i segnali 4G LTE.

Secondo le indagini dei regolatori, Qualcomm ha pagato ad Apple “miliardi di dollari” per bloccare i concorrenti: una pratica che non sarebbe proprio la più leale in un aperto mercato concorrenziali. Se la Apple smettesse di utilizzare un chip Qualcomm in un dispositivo, i pagamenti si fermerebbero e ad Apple sarebbe stato detto di restituire una percentuale dei pagamenti effettuati.

Un bel colpo, dopotutto. Anche la Apple, in verità, è stata multata con una sanzione di 25,000 dollari da pagare ogni giorno per aver nascosto le prove di Qualcomm in un altro caso.

Difatti, giovedì 21 dicembre 2017, un magistrato federale a San Jose, in California, ha accolto una richiesta di sanzioni nei confronti di Apple, e ha implementato una sanzione di 25.000 dollari al giorno per rifiutare la scadenza della corte di consegnare le prove in una causa federale contro Qualcomm. La sanzione è stata resa retroattiva fino al 16 dicembre e continuerà fino al 29 dicembre.

Se la Apple non dovesse produrre tutti gli 1,3 milioni di documenti delineati in un ordine del tribunale di ottobre, il giudice Nathaniel Cousins ​aumenterà ulteriormente la multa.

Quindi la Apple copre la Qualcomm?

Non proprio, considerando che tra le prove richieste ci potrebbe essere anche molte di quelle che rischiano di far saltare la Apple in un mare di guai, un’eventualità che Tim Cook e tutti i dirigenti della Mela vorrebbero evitare considerando tutti i successivi problemi.

I documenti in questione sono prove che riguardano la denuncia che Qualcomm ha imposto delle condizioni di licenza sleali ai produttori di smartphone. C’è stata una risposta alla multa, in cui la Apple ha osservato di aver già prodotto milioni di documenti per questo caso e di star lavorando duramente per consegnare i milioni in più che sono stati richiesti in un periodo di tempo molto breve.

La Qualcomm, dal suo canto, non si è nemmeno degnata di fornire una valida risposta alla Apple. Questa multa, stranamente, è solo tangenzialmente correlata alla stessa battaglia della Apple contro Qualcomm.

La società in sé non è coinvolta in questa particolare causa, ma sta comunque cooperando con il governo nell’indagine (e dovrebbe essere tanto più desiderosa di farlo data la brutta storia con il produttore di chip).

Inoltre, la Apple ha scartato la Qualcomm per la violazione di brevetto e Qualcomm ha risposto a muso duro, un momento da cui sono nate altre perplessità e difficoltà. Nella stessa settimana di fine novembre, sia la Apple che la Qualcomm hanno intentato nuove azioni legali l’una contro l’altra. Apple è stata la prima a utilizzare i documenti e sostiene che i chip Snapdragon di Qualcomm violino i brevetti di proprietà della Apple. Secondo Apple, sono stati violati in totale otto brevetti relativi alla gestione della durata della batteria.

Secondo quanto riferito, i brevetti ruotano attorno alla disattivazione di parti di un processore quando non sono necessarie e aiutano a far funzionare le funzioni di riattivazione e attivazione in modo più efficiente. Il deposito ruota specificamente attorno ai chip Snapdragon 800 e 820, con cui sono equipaggiati i nuovissimi iPhone.

Il giorno dopo, Qualcomm ha presentato tre nuovi casi di violazione di brevetto, depositando i documenti presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti in California. In questi viene affermando che altri 16 brevetti di proprietà della società erano stati utilizzati dalla Apple senza alcuna autorizzazione.

Ognuno è correlato ai casi in corso e cerca un divieto su alcuni dispositivi iPhone. In seguito la Qualcomm ha persino voluto bandire qualsiasi vendita degli iPhone in Cina, ovviamente senza riuscirci per niente. Questo non ha nulla a che fare con il governo cinese, ma piuttosto con l’affermazione di Qualcomm che la Apple abbia rubato i brevetti.

Secondo un rapporto del giornale Bloomberg, il produttore di chip ha archiviato le pratiche burocratiche per vietare la vendita e la fabbricazione dello smartphone popolare in Cina.

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L’ultimo capitolo: vietare l’importazione degli iPhone

In seguito al capitolo dei brevetti rubati, né è arrivato un altro, quello relativo al vietare alcuni particolari modelli degli iPhone in vendita negli Stati Uniti d’America. Il tutto aprendo un’altra nuovissima causa legale.

Il 7 luglio 2017, il produttore di chip di San Diego ha presentato un reclamo all’ITC e al Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto meridionale della California, chiedendo l’interruzione e l’ordine di vietare l’ingresso di nuovi iPhone nel paese. Ha anche chiesto ai regolatori di bloccare ulteriori vendite d’iPhone che sono già stati importati.

Da suo canto, la Apple ha risposto che quelle della Qualcomm sono solo delle falsificazioni e delle invenzioni che non hanno niente a che vedere con la realtà dei fatti.

Le invenzioni di Qualcomm sono al centro di ogni iPhone e si estendono ben oltre le tecnologie moderne o gli standard cellulari. Dal suo canto, in seguito alla notizia della volontà di Qualcomm di vietare l’importazione negli Stati Uniti d’America dei nuovi iPhone la Apple ha specificato che anche la Qualcomm sembra gestire una specie di modello illegale di business.

Apple ha alzato le pretese legali contro Qualcomm il 20 giugno 2017, depositando alcuni documenti presso la corte federale di San Diego. Diceva che c’erano delle “prove crescenti” che Qualcomm gestiva un “modello di business illegale” e che cercava di estrarre royalties su ogni dispositivo wireless contenente i suoi chip.

In particolare, la Apple ha affermato che almeno alcuni dei brevetti che Qualcomm desidera ricevere non sono validi e che il produttore di chip non ha rispettato l’obbligo di addebitare tariffe ragionevoli ai propri prodotti.

Il produttore d’iPhone ha indicato una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti a maggio che ha limitato la capacità dei proprietari di brevetti di controllare l’uso dei loro prodotti dopo che sono stati venduti.

Qualcomm, – ha affermato la Apple, – sta illegalmente facendo un doppio gioco vendendo i chip che produce, il tutto irregolarmente.

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