iPhone, di che cosa sono fatti?

iPhone di che cosa sono fatti

iPhone: di cosa sono composti?

Che gli iDevice siano a tutti gli effetti il punto più vertice della tecnologia IT utilizzabile al giorno d’oggi è fuori dalla discussione. Sopra la Apple non c’è più niente: il vuoto totale.

E dato che ogni azienda tecnologica che si rispetti cerca di mostrare ai propri clienti i materiali e le tecnologie con cui realizza i propri prodotti, la Apple non è affatto da meno. Tutt’altro! In quella sua politica di trasparenza e lucidità, la Mela cerca di non nascondere proprio nulla offrendo ai propri clienti la possibilità di conoscere come sono costruite anche le parti più piccole dell’iPhone.

A disposizione dei propri utenti è stato stilato un report niente male: ben 4 pagine di dettagliate spiegazioni su ciò che è stato utilizzato per produrre l’iPhone X. Inoltre, vi sono anche le informazioni relative all’imballaggio dell’iPhone X.

Bisogna dire per l’onor della verità, che per la realizzazione dell’iPhone è stato utilizzato decisamente di tutto e il report descrive anche i gas serra che sono stati emessi per la produzione dell’iDevice, oltre che le varie modalità di riciclaggio da utilizzare non appena il ciclo vitale dell’iPhone sarà finalmente terminato.

Tra i passaggi-chiave compiuti nella produzione dell’iPhone ne spiccano alcuni davvero importanti per la salvaguardia dell’ambiente circostante.

Tra di questi occorre ricordare la produzione del display senza arsenico, l’eliminazione di ogni traccia di mercurio, l’uso del Bromato privo del ritardante di fiamma.

A tutto questo si aggiunge la completa assenza di PVC, l’assenza di un elemento come il Berillio e, soprattutto, l’utilizzo dell’acciaio che è, in contempo, riciclabile e inossidabile. Nella produzione di ogni iPhone è stata utilizzata anche una vasta gamma di fibre progettate appositamente per il confezionamento.

Qualcuno si potrebbe domandare: ma da dove precisamente provengono queste fibre? Sono estratte dagli alberi cresciuti in delle foreste coltivate in un modo responsabile. In effetti, si tratta di un’innovativa filosofia che ha a che fare con la coltivazione delle fibre.

La maggior parte delle fibre utilizzate per realizzare l’iPhone proviene dalle asiatiche foreste di bambù. Altresì, molti materiali sono ottenuti anche a partire dagli scarti di canna da zucchero e della carta riciclata.

Secondo i dati dell’azienda, la quantità di gas serra totali prodotti durante la realizzazione di un iPhone sono pari all’incirca a 63,2kg. Durante l’utilizzo dell’iPhone questa quantità aumenta di all’incirca altri 17%.

A tutto questo si aggiunge anche la quantità di gas serra utilizzati per il riciclaggio e per il trasporto. In totale, a partire dalla nascita delll’iPhone e fino al suo riciclaggio una volta finito il suo ciclo vitale, vengono consumati 79 kg di CO2.

Inoltre, nel report presentato la Apple ha chiarito che l’iPhone X ha anche ottenuto una delle più importanti valutazioni ambientali per questo tipo di prodotto: il certificato Gold ottenuto dalla Electronic Product Environmental Assesment Tool.

Nonostante sia comunque un prodotto durante la realizzazione del quale vengono emessi i gas serra, esso è considerato tra i migliori prodotto ecologici del settore dell’IT.

Ovviamente, anche la Apple stessa ha più e più volte precisato che c’è ancora molta strada da fare. Niente nasce perfetto e da qui a completare il prodotto rendendolo davvero ecologico e di salvaguardia per l’ambiente ce ne passa di acqua sotto i ponti.

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iPhone: dettagli passivi e attivi

Come un qualsiasi altro smartphone, anche l’iPhone è composto principalmente da alcune parti passive e da alcune attive. La loro composizione e i materiali di cui sono composti sono, in effetti, di molto differenti.

I componenti attivi dell’iPhone sono quelli che, come suggerisce anche il nome, eseguono delle azioni azioni attive e servono per controllare una specifica funzionalità oppure un particolare settore dello smartphone.

La stragrande maggioranza dei componenti attivi dello smartphone risiede nella scheda madre del telefono: è un circuito stampato multristrato. Su di esso sono state ricavate delle piste e dei percorsi di comunicazione elettrica utile per connettere insieme due o anche più circuiti integrati.

Su questa particolare scheda sono stati saldati insieme (utilizzando la tecnologia del Surface Mounting Device) diversi chip e numerosi micro-componenti utili per formare la struttura elettronica dell’iPhone (a sua volta composta dalla CPU-microprocessore, la RAM, la memoria Flash, il modulo WI-Fi, il chip di controllo della digitazione e così via.

Tra i componenti attivi dell’iPhone troviamo anche molti micro-componenti di supporto a quelli integrati. Tali componenti sono chiamati a regolare il passaggio elettronico e deviare la corrente a seconda dei bisogni della persona stessa. Qui troviamo anche altri elementi di supporto che hanno una funzione attiva molto importante: i fusibili, le resistenze, i condensatori e le bobine.

Tutti sono dei dettati di ordine microscopi, la cui misura non supera i 0,5mm: sono persino difficili da vedere a occhio nudo. Il loro impatto ambientale, però, può essere pericoloso…Per questo la Apple consiglia di non buttare gli iPhone utilizzati dove capita, ma di svolgere l’opportuna procedura di riciclo una volta che il ciclo vitale di questi prodotto saranno terminati.

D’altro canto, i componenti passivi dell’iPhone sono rappresentati dalla vasta gamma di dettagli finalizzati alla funzione di ricezione oppure d’esecuzione degli ordini. Tali dettagli sono anche chiamati a controllare delle funzioni su comando preciso dell’utente.

Tra i circuiti passivi spicca uno in particolare a cui la Apple cerca di prestare la massima attenzione possibile: il display. Tutti i componenti possono essere sostituiti diverse volte, anche se nel caso dei componenti passivi la sostituzione è davvero molto difficile da svolgere.

Non a caso, degli iPhone danneggiati nei loro componenti attivi possono essere riparati unicamente dai professionisti del settore.

Tutti gli altri interventi e le riparazioni simili svolte a casa possono solo danneggiare ulteriormente il prodotto. Di cosa sono fatti questi componenti? Ovviamente, il materiale utilizzato cambia a seconda del dettaglio stesso. Per esempio, nella realizzazione dei display LED o quello OLED oltre ai cristalli utilizzati nella produzione del display touch, vengono utilizzati anche materiali che difficilmente riusciresti a indovinare.

Tra questi spicca il silicone, che attualmente rappresenta anche uno di quei materiali ampiamente usati per fissare il display alla struttura del dispositivo.

 

Materiali usati nel passato per produrre gli iPhone

Nell’ultimo decennio la Mela ha cambiato così tanti materiali di produzione dell’iPhone che viene persino difficile crederci.

Inizialmente veniva utilizzata la plastica al vetro, successivamente so passò a usare un altro materiale: l’alluminio (presente in larga parte soprattutto nella scocca posteriore). Insomma, la Apple ha cercato di unire insieme le due caratteristiche di un perfetto iPhone: la qualità e la resistenza.

Tutto questo mentre le aziende concorrenti della Mela da sempre hanno cercato di realizzare i propri prodotti con dei materiali molto meno pregiati. Basti pensare a realtà come Nokia, LG, HTC, Samsung e così via.

Alcune di queste aziende si sono concentrate di più sulla qualità del prodotto; altre, invece, hanno preferito la qualità alla resistenza, rendendo gli smartphone al contempo molto sofisticati e in contempo fragili. Il che significa che, non appena vengono urtati o danneggiati, che possono rompersi completamente. E allora i guai sarebbero in arrivo.

Del resto, quella dell’iPhone è stata un’evoluzione in piena regola. E la qualità dell’evoluzione si è dimostrata direttamente relativa alla e alla praticità d’utilizzo soprattutto per quanto concerne la resistenza dei device. In questo frangente non si sta parlando degli schermi, anche se il Gorilla Glass è ormai presente su tutti gli iPhone (un materiale molto particolare, che unisce in sé la qualità alla resistenza e il cui aspetto estetico è sicuramente tra i più interessanti in assoluto).

Ormai il Gorilla Glass tipico dell’iPhone è stato esteso a tutta la scocca dello smartphone. Alcuni iPhone sono stati realizzati con la plastica sul retro (un materiale decisamente meno pregiato dell’alluminio oppure del vetro degli ultimi modelli, ma comunque davvero molto resistente).

Ovviamente, questo non previene il telefono da vari graffi e ammaccature. La presenza del Gorilla Glass non rende lo smartphone universalmente resistente. Tuttavia, i dettagli in questo caso sono comunque molto piccoli, quasi invisibili nella stragrande maggioranza dei casi anche per via delle specifiche di un materiale come il Gorilla Glass.

A tutto questo si aggiunge anche un altro fattore che bisogna considerare quando si parla dei materiali usati per realizzare l’iPhone: il grip, la presa. Molti materiali aiutano tantissimo a migliorare la presa della mano sullo smartphone; altri, invece, peggiorano la cosa. Sicuramente tenere in mano un iPhone 5 è sicuramente molto più piacevole che tenere in mano un iPhone 3GS.

Inoltre è assolutamente vero che per preservare l’integrità dello smartphone è assolutamente importante tenere in considerazione anche tutte le caratteristiche relative al grip. Se qualche anno fa i telefonini potevano cadere e dei danni procurati ce ne importava decisamente poco, al giorno d’oggi la questione è cambiata di molto.

I danni procurati agli smartphone per colpa degli urti di vario genere possono essere abbastanza pericolosi, tanto da spingerci alla ricerca di nuovi acquisti e delle possibilità alternative.

Il design è, quindi, non il solo elemento a cui prestare attenzione, poiché ci sono anche molti altri fattori e la resistenza è uno di questi. E qui occorre sicuramente fare una precisazione: la resistenza può essere aumentata grazie alle cover di vario genere. attualmente sul mercato ce ne sono di così tante che basta semplicemente scegliere quella che meglio si addice alle esigenze della persona.

Tra di queste ci sono anche moltissime cover che non solo aumentano la resistenza del prodotto, ma persino aiutano a non peggiorarne l’aspetto estetico. E allora ecco la soluzione 2 in 1 che così tante persone cercano.

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Metalli preziosi e il telaio: ecco perché riciclare un iPhone

Tra gli altri materiali largamente utilizzati dai produttori di Cupertino spicca l’acciaio inox che negli ultimi modelli viene utilizzato soprattutto per la costruzione del telaio. Al giorno d’oggi, in effetti, si tratta della migliore soluzione possibile per aumentare la resistenza del dispositivo senza scendere a compromessi con la qualità oppure con l’aspetto estetico.

Anche cadendo, l’acciaio inox non risentirebbe di urti o di possibili danni, né di varie ammaccature.

Ovviamente, l’acciaio inox rappresenta una soluzione decisamente migliore anche rispetto all’alluminio, che negli anni precedenti ha dimostrato di essere un materiale versatile e flessibile, ma ugualmente poco resistente. Il che ci riporta di nuovo al problema precedente: trovare un materiale di quelli che sono in grado di unire delle caratteristiche molto differenti di uno stesso prodotto.

Anche per questo, ma anche per numerose altre questioni, riciclare un iPhone può portare un certo guadagno anche alla persona stessa. Difatti, al suo interno il melafonino include una vasta gamma di materiali di alto valore.

Quali? Per esempio, il platino per una quantità totale che ti darà 1,5 euro, alluminio per un totale di 4 centesimi, rame per i centesimi, argento per 28 centesimi e oro per 1,21 euro. Insomma, riciclando un iPhone non riuscirai sicuramente a diventare un magnate, ma di sicuro potrai avere qualche spicciolo tanto per bere un caffè gratis, magari accompagnato anche da un buonissimo cornetto.

Non è affatto molto, ma almeno ci otteneresti qualcosa. A tutto questo si aggiungono anche altri metalli rari. Sono molto piccoli per essere riciclati, ma in contempo sono difficilissimi da trovare in natura.

Di cosa parliamo? Di materiali come l’Ittrio, il Lantanio, il Praseodimio e così via. Sono tutti dei materiali molto ricercati utilizzati soprattutto per realizzare il display; d’altro canto, nell’iPhone puoi trovare anche altri materiali ricercatissimi, come l’Europio, il Gadolinio, il Terbio e altri utilizzati prevalentemente nella realizzazione degli altoparlanti.

A tutto questo si aggiunge anche altro: il Neudemio e il Disprosio soprattutto. Molti di questi materiali così tanto desiderati servono per realizzare l’unità che a sua volta fa vibrare lo smartphone. La maggior parte dei materiali utilizzati nella realizzazione dell’iPhone proviene direttamente dal Perù (da dove si estrae l’Oro necessario alla realizzazione dell’iPhone), dal Cile proviene il Rame, dal Sud Africa il Platino e dall’Australia l’Argento.

Il resto (il 90%) dei materiali usati per produrre l’iPhone arriva direttamente dalla Cina. Proprio nel paese dell’Asia avviene anche l’assemblaggio degli iPhone.

Quanto vale l’iPhone in fase di riciclaggio? Il solo iPhone 4 potrebbe valere addirittura 135 euro. Gli iPhone X, ancora di più.

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