Mal d’auto: un brevetto Apple lo previene

Mal d'auto: un brevetto Apple lo previene

Apple sta lavorando ad una sofisticata tecnologia per prevenire il mal d’auto. E se vi state chiedendo a cosa le servirà, abbiamo due suggerimenti: Apple Car & Realtà Aumentata.

Dal 2018 a oggi, Apple sta depositando una serie di brevetti su come combattere il mal d’auto, e a giudicare da quel che si vede, siamo anche ad un punto parecchio avanzato. Si tratta di un proponimento che appare molto curioso, per una società high-tech. Dopo tutto, a che serve una tecnologia del genere su iPhone, iPad o Mac?

In realtà, occorre guardare le cose in prospettiva, con un occhio al futuro e ai prodotti ancora in fase di sviluppo. E per trovare qualche indizio, è sufficiente dare un’occhiata al titolo di questa ricerca: Immersive Virtual Display cioè Display Virtuale Immersivo.

Perché Questo Brevetto?

Il brevetto di Cupertino descrive un sistema di Realtà Virtuale per veicoli mobili, e non solo. In pratica, parliamo di una serie di schermi o di un visore che proiettano un mondo virtuale in sostituzione di quello reale. Per capire il perché di questa scelta, occorre soffermarsi brevemente sui princìpi fisiologici che determinano il mal d’auto.

Il mal d’auto, o cinetosi, è un insieme di sintomi sgradevoli (vertigini, nausea, pallore e sudore freddo, e nei casi peggiori, vomito) che si manifestano quando si è oggetto di movimenti ripetitivi o irregolari.

Le cause sono da attribuire a un conflitto tra i vari stimoli del corpo; in pratica, è come se il senso dell’equilibrio desse delle direttive, l’orecchio altre, e gli occhi altre ancora. Il risultato è che in cervello entra in confusione, e questa confusione si traduce nella sintomatologia che tutti conosciamo.

Non è pericolosa, e non fa danni a lungo termine, ma di certo non è piacevole. È un disturbo neurologico che càpita spesso in barca e in auto, e talvolta anche in aereo e su altri mezzo di trasporto; ma può succedere di soffrirne anche giocando ai videogiochi 3D. E qui ci avviciniamo al nocciolo della questione.

Alcuni soggetti stanno male in fatti in seguito a una sessione di gioco con simulatori di corse automobilistiche o di volo aereo; e molti -incluso chi scrive- si sentono un po’ disturbati dopo aver utilizzato un visore a Realtà Virtuale come Oculus VR. E esattamente come per un viaggio in auto, il malessere deriva dalla discrepanza tra gli stimoli visivi e le informazioni provenienti dal sistema vestibolare.

Poiché Apple sta lavorando sia ad un sistema di Realtà Virtuale/Aumentata (i famosi Apple Glasses di cui abbiamo già parlato) sia ad un sistema di guida autonoma (ribattezzato per il momento Apple Car), appare evidente l’interesse per questo progetto. D’altro canto, pensateci un attimo: in un mondo in cui le auto si guidano da sé, chi fisserà più la strada? Tutti piuttosto tenderanno a navigare sul Web, guardare film o effettuare chiamate. E cosa succede quando si legge in auto? Esattamente: cinetosi e fastidi.

Ecco perché a Cupertino stanno insistendo tanto sulla questione, e per risolvere il problema sono arrivati ad assoldare addirittura esperti provenienti dalla NASA come Mark Rober.

Addio al Mal d’Auto

Il sistema congegnato da Apple fornisce uno stimolo visivo virtuale che asseconda i movimenti fisici sperimentati dai passeggeri, e registrati grazie ai sensori di cui è infarcito ogni veicolo, visore, iPhone e perfino Apple Watch.

L’esperienza sarebbe totalmente immersiva, e di fatto sostituirebbe quella del mondo reale. Sincronizzando i movimenti nella realtà virtuale con quelli del veicolo reale, si ottiene di fatto un annullamento della sensazione di movimento: il risultato è intrattenimento per l’utente e blocco dei meccanismi che portano al mal d’auto.

Il sistema può funzionare con comuni visori, oppure può essere proiettato sul parabrezza di un’auto; e per aumentare la sensazione di realismo, Apple intende sfruttare anche i suoni, i cambi di temperatura, la direzione dell’aria e il condizionamento interno.

Gli ambienti simulati sarebbero stereoscopici per creare l’illusione della profondità, e si muoverebbero in tempo reale per indurre l’utente a credere di muoversi all’interno della scena, come se ne facesse davvero parte. In pratica, sarà come sentirsi in tutto e per tutto in un altro luogo.

Ovviamente e come sempre in questi casi, occorre fare un’importante postilla. Qui si parla di brevetti, e Apple ne deposita decine ogni settimana; in altre parole, non c’è alcune certezza al momento questo specifico brevetto si trasformerà in un prodotto concreto. Ma è un indicatore importante per capire quali siano i piani dell’azienda, e quali i possibili sviluppi futuri.