Dimenticate i costosi e voluminosi macchinari degli ospedali. Il futuro della diagnosi medica dipenderà sempre più da dispositivi piccoli, non invasivi e smart, che segnalano direttamente al medico i problemi di salute. Gingilli come Apple Watch, per l’appunto.
Quando Apple è entrata nel settore degli smartwatch, probabilmente neppure si rendeva pienamente conto delle potenzialità di questa classe di dispositivi; eppure, esattamente come iPhone fa molto più che telefonare, allo stesso modo un orologio può far molto più che dire l’ora. Può accendere le luci di casa, ad esempio, intrattenere riproducendo musica, oppure fornire statistiche sul consumo calorico e l’andamento degli allenamenti. E non è un caso che sia diventato lo smartwatch più diffuso e apprezzato dell’intero mercato.
Ma c’è una versante su cui solo in tempi recenti la mela ha iniziato a muovere i primi passi, e che rischia di rivoluzionarie tutto di nuovo: la salute umana.
Apple Watch Salva-Vita
Tutto è iniziato qualche anno fa, col lancio del monitoraggio cardiaco continuo su Apple Watch. Alcuni utenti -tipo Ed Dentel negli USA- si sono resi conto di avere anomalie del battito che potevano risultare fatali; ma grazie alle notifiche dell’orologio, sono stati indirizzati ad uno specialista, e così hanno risolto il problema alla radice.
Poi, col Series 4 l’anno scorso, è arrivata la funzione ECG che permette di effettuare elettroencefalogrammi al volo e con un’elevata affidabilità. Apple ovviamente spiega che questa feature non sostituisce un’apparecchiatura medica professionale (dal costo decisamente superiore, tra l’altro) ma può costituire un sistema eccellente per individuare alcuni sintomi molto specifici come la fibrillazione atriale. Una condizione spesso asintomatica che però può preludere a insufficienza cardiaca e infarto.
È così, sono emersi sempre più casi di utenti che, su segnalazione di Apple Watch, hanno deciso di visitare uno specialista, e ottenere una diagnosi precoce che altrimenti non sarebbe mai giunta. E tutti, intervistati da tv e giornali, dicono la stessa cosa: “Apple Watch mi ha salvato la vita.”
Se non ci credete, chiedetelo a James Green, che ha scoperto grazie ad Apple Watch di soffrire di embolia polmonare, oppure al rugbista colpito da tachicardia che ha evitato la rabdomiolisi, cioè un danno irreparabile che porta alla rottura delle cellule muscolari e al versamento nel flusso ematico delle sostanze contenute. “Se mi fossi allenato il giorno dopo,” ha dichiarato, “avrei perso il controllo di tutti i miei muscoli, e probabilmente mi sarei accasciato su di me e sarei morto sul campo. Sono molto grato al sensore cardiaco.”
In tempi recenti, è stata implementato poi il Rilevamento Cadute che individua cadute accidentali e chiama i soccorsi in caso di bisogno. Una feature che lo scorso ottobre ha evitato la morte di un ragazzo -James Prudenciano- che si è rotto la schiena precipitando da un dirupo nel bosco. All’ottantaseienne Dotty White, invece, ha permesso di ricevere immediato soccorso in seguito ad una collisione automobilistica.
E potremmo andare avanti così con molti altri esempi, tant’è che oramai quasi non fa più notizia. Ma è un fatto oramai consolidato che l’orologio di Apple può fare la differenza in determinati frangenti.
Il Futuro Prossimo
La strada è segnata, e Tim Cook in persona ha promesso novità su questo fronte. Ovviamente, si è guardato bene dal rilasciare anticipazioni, ma qualcosa è comunque trapelato negli ultimi mesi.
Si sa ad esempio che in arrivo ci sono la verifica del sonno, della pressione arteriosa, la diagnosi degli infarti e degli ictus, e perfino il monitoraggio non invasivo della glicemia: esatto, parliamo proprio del controllo dei livelli di zucchero nel sangue in tempo reale e senza neppure puntura.
Il tracking del sonno tra l’altro dovrebbe arrivare molto presto, probabilmente già quest’anno, visto che la nuova app “Sonno” è già stata individuata all’interno delle Beta di watchOS 6.
E questo è niente, perché a Cupertino stanno lavorando gomito a gomito con Università e centri di ricerca per mettere allo studio nuovi modi di impiegare Apple Watch e inferire -grazie a Big Data- informazioni utili che permettano di diagnosticare determinate malattie a partire da sintomi generici.
L’app si chiama Apple Ricerca ed è stata già pubblicata sull’App Store americano; grazie ad essa, chiunque possieda un orologio e un telefono Apple può condividere i dati e metterli a disposizione dei ricercatori; e aiutare così a migliorare la salute di tutti.
Per ora le aree su cui si concentrano sono tre:
- Salute delle Donne
- Problemi Cardiaci
- Salute dell’Udito
Ma in futuro, arriveranno molti altri campi di applicazione, e le prospettive sono tutte incredibilmente interessanti.
Il Futuro Remoto
Ovviamente, è impossibile stabilire con certezza quali feature verranno implementate nei prossimi anni; neppure a Cupertino ne hanno idea. Semplicemente, stanno sperimentando tutte le varie applicazioni, e di volta in volta in base ai risultati dei test, decideranno cosa adottare e cosa invece scartare.
Quel che possiamo anticiparvi è che il futuro della medicina passa da qui, e che un giorno potremo costantemente monitorare i parametri biologici più importanti senza neppure uscire di casa: basterà condividere la propria cartella clinica digitale col medico curante.
E questo non implica che i macchinari medici spariranno, o che non avremo più bisogno dello specialista; significa solo che si crea un cuscinetto di intelligenza artificiale tra l’utente e i medici. E a differenza del medico, Apple Watch non ha orari, né sale d’aspetto strapiene. Funziona sempre e consuma pure pochissima energia.
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